VIA TRAIANA E VIA FRANCIGENA

Ma il toponimo esatto è via Traiana. Com’è comunemente noto, la strada provinciale n. 231 che prosegue nel territorio di Terlizzi, ad indicare che quel viottolo sterrato di campagna (spesso anche mal frequentato) è la via Appia Traiana. In effetti quel viottolo è realmente la sopravvivenza di una strada romana.

Si parte dalla splendida Cattedrale romanica, si percorrono le strette vie del centro storico per arrivare in Piazza Bovio; qui si imbocca via Madonna delle Grazie che consente di uscire dalla città. Superato il cavalcavia si svolta nella prima strada a sinistra che conduce ad un bivio dove si prende la strada a destra, denominata Via Appia Traiana: qui il viandante si immette infatti sull’antico tracciato della via Traiana (l’indicazione Appia è erronea). Ha qui inizio un lungo rettilineo in gran parte sterrato incorniciato da muretti a secco e uliveti; dopo circa 1,5 km si giunge ad un incrocio dove si innalza un arco in pietra: svoltando a sinistra si può compiere una deviazione e raggiungere la cittadina di Terlizzi. Il cammino prosegue invece dritto su uno sterrato punteggiato da strutture rurali e un’importantissima evidenza archeologica, ovvero un tratto del basolato originario della Via Traiana. Dopo circa 4,5 km è possibile compiere un ulteriore deviazione a sinistra per raggiungere il borgo di Sovereto. Si procede dritto tra gli uliveti per altri 8 km circa fino a raggiungere un incrocio dove occorre prestare particolare attenzione: si attraversa la strada provinciale e ci si immette su via Traiana che conduce fino al centro storico di Bitonto e alla magnifica Cattedrale di San Valentino, meta della tappa. Per coloro che volessero spezzare la tappa o semplicemente visitare due dei luoghi maggiormente legati al pellegrinaggio medievale in terra di Bari, è possibile, a metà strada, intraprendere una variante in direzione nord ed arrivare nella città di Terlizzi, dove potrà visitare il complesso di Santa Maria di Cesano e la chiesa di Sovereto. Di qui è possibile raggiungere comunque la città di Bitonto semplicemente reimmentedosi nel percorso principale con una “bretella” che punta verso sud.